I tramonti (un minuto prima della notte)
Un minuto prima della sera, un attimo prima. E poi il buio assoluto, senza nessuna luce.
In marocco di notte il mondo si spegne. Ma se giri con la macchina ogni volta che viene il tramonto ci sono venti minuti in cui non capisci più niente, continui a fermarti come un’idiota perché ogni soggetto è grandioso, o meglio la luce dell’Africa cambia talmente potentemente che ha la proprietà di cambiare le cose. La luce trasforma le cose. E in quei venti minuti in cui si passa dalla luce al buio, sfrutti ogni secondo e ti si scarica la macchina, quasi sempre, e non sei mai felice perché avresti sempre voluto avere più tempo a disposizione.
Questo mi è capitato soprattutto per le strade nelle campagne, perché gli animali per esempio col tramonto sono diversi, e anche le colline, e le moschee. Ma a Essaouira mi è venuto da piangere. Ero appena arrivato in città e saranno state le cinque del pomeriggio e mi buttai verso il molo per scoprire, e capire, dove mi trovavo. E poi il cielo immenso, perché senza dubbio è più grande laggiù, iniziò a cambiare colore e i gabbiani a urlare fortissimo e a diventare migliaia, non scherzo, migliaia. Sembrava un quadro di Turner, ma uno dei migliori. Anzi, a pensarci bene non esiste nessun quadro di Turner bello così. E nessuna città bella come Essaouira. Non si è mai visto nessuno che tra la donna e la città sceglie la citta, cioè alla fine si finisce sempre per scegliere la donna, invece io in questo caso non lo so. Ed ero senza macchina fotografica, e corsi a casa, cioè in hotel, ma era scarica, e mi gettai nella mischia con un filo di carica appena e fu incredibile. Non sapevo se dovevo godermi quello che vedevo, o fotografare tutto fino allo sfinimento in maniera nevrotica, fino all’ultimo rimasuglio di carica. Gli uomini parlavano e contrattavano fra loro sull’ultimo pesce che era rimasto nelle bancarelle, e spesso il pesce veniva esposto per terra, al massimo con dei lenzuoli, e mi ricordo che c’era un pesce incredibile che sembrava un serpente che non se ne vedono in Europa. Ma la cosa più incredibile di tutte fu che in ogni angolo, e non scherzo, intendo veramente in ogni angolo c’era uno scorcio magnifico per fotografare. ogni angolo era un’invenzione di luce.
Ma questo succede sempre in Marocco, anche in campagna dicevo, o sul mare, a volte si vedono file di alberi che dietro sembra che qualcuno abbia messo dei cartoni per emozionarti, dei fondali dipinti, che ti aspettano.
Pezzi di Africa vera, anche se probabilmente l’Africa vera non l’ho mai vista, nel senso che intendo, con quella luce, l’Africa vera, forse, è nella Savana.E l’aria è più pulita, chissà perché, al tramonto l’aria diventa più pulita.