Diario di viaggio

I tesori di Ouarzazate

Ouarzazate è una città in fondo al deserto, o meglio a metà di una lunghissima strada che porta veramente in fondo al deserto, ma già comunque stiamo parlando di deserto… Ouarzazate è una città squadrata, con una piazza regolare in mezzo, spesso ventosa, con un caldo inaudito, famosa per ospitare gli Studios marocchini, cioè la Hollywood del Marocco, dove hanno girato film grandiosi come Il gladiatore o Il te’ nel deserto.

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Poco più avanti infatti iniziano le dune perfette del deserto di Erg Chebbi, quelle che Bertolucci scelse come location per mostrare la fuga verso il nulla di Debra Winger, nel suo capolavoro, dopo che John Malkovich muore e lei si lascia andare come una naufraga. Il deserto di Erg Chebbi è letteralmente un mare con le onde, ma ne parleremo. A Ouarazazate non c’è niente, o quasi. I grandi alberghi che ruotano attorno questa cittadella del cinema, e basta.

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Ma piu avanti, dopo Ouarzazate, c’è un posto nascosto, quasi impossibile da trovare, dove un mercante geniale, Mohammed, ha allestito il suo regno. Non ho mai visto niente di più vicino al concetto di tesoro come le sale di quel luogo. In realtà si tratta di un insieme di stanze enormi, allestite sullo sfondo di pareti blu, che riprendono il colore dei Tuareg, con appesi migliaia di gioielli e manufatti antichi. Un lusso che ti intontisce.

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E tappeti, magnifici, esposti in una sala grande come una piazza, forse sottoterra, ma non si capisce, perché quando entri in quel labirinto ti confondi, e ti viene persino paura di non riuscire a uscire più. Ti offrono the’ alla menta, e si ha la sensazione di essere in un sogno, o come drogato, anche se io di certo non lo ero. L’unica possibilità è godersi l’arte di questi venditori raffinatissimi e leggermente ingannevoli, e cedere, perché non si ha alcuna possibilità. Cedere, e perdere di vista l’obiettivo, e rendersi conto che non c’è niente di male.